Chi ha Partita IVA dovrebbe avere gli stessi diritti del lavoratore dipendente ossia Malattia, Maternità e Disoccupazione pagate.
Pronti a cambiare tutto
Negli ultimi 3 anni sono state cessate 3 milioni di Partite Iva
e hanno chiuso le saracinesche il 25% delle attività tradizionali,
vogliamo invertire la rotta?
Chi ha Partita IVA dovrebbe avere gli stessi diritti del lavoratore dipendente ossia Malattia, Maternità e Disoccupazione pagate.
Tassa unica al 20% per tutte la P.Iva, riduzione Iva su tutti i prodotti Made in Italy, abolizione minimali dei contributi previdenziali Inps ed Enasarco per i primi anni di attività, ripristinare il limite del contante a euro 12.500,00, abolizione fatturazione elettronica e registratore di cassa per coloro che fatturano fino a euro 50.000 e per tutti i venditori ambulanti, abolizione della Dichiarazione Unica di Regolarità Contributiva “DURC” per tutte le aziende con fatturati fino a euro 300.000, deducibilità 70% senza tetto massimo e su qualsiasi importo, per l’acquisto di autoveicoli aziendali da parte dei possessori di partite iva che esercitano qualsiasi attività, 100% per gli Agenti di Commercio e Autocarri.
Malattia, maternità e disoccupazione pagate per i possessori di partite Iva, cassa integrazione per le partite Iva che cessano o falliscono, fondo Imprese in caso di fallimento.
Condono tombale per ripartire, sanatoria dei debiti iscritti a ruolo.
Modifica del Dlgs.141.2010 e del Testo Unico Bancario, la regolamentazione di oltre 50 mila abusivi nel settore del credito (che oggi lavorano in nero), l’aumento delle erogazioni di prestiti a PMI e famiglie per iniettare liquidità nell’economia reale (necessari per ridurre il Gap dei 300 miliardi erogati in meno negli ultimi anni).
Giù le mani dalle tasche di agenti in attività finanziaria, collaboratori e società di mediazione creditizia.
Tutte le aziende virtuali devono necessariamente pagare le tasse così come avviene per le attività tradizionali, in proporzione ai metri quadrati virtuali utilizzati per le vendite, ivi comprese le imposte comunali della spazzatura. Questo sarà possibile grazie all’usilio di un programma/calcolatore realizzato per la causa che finalmente porrà fine alla disparità tra le aziende online e quelle tradizionali.
In pochi giorni sono state raccolte più di 30.000 firme e a sostegno della causa stanno nascendo in tutta Italia comitati pro Partite Iva.
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